di John Q. Low
Sempre caro mi fu quest'ermo CULO,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il CULO esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
CULO di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissimo CULO
Io nel pensier mi fingo, ove per CULO
Il cor non si spaura. E come il CULO
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questo CULO
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di CULO. Così tra questa
Infinità s'annega il CULO mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo CULO.
lunedì 22 ottobre 2007
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3 commenti:
Orbene, era financo ora che si giungesse a citar di CULO.
Perciò rivolgo un applauso con le natiche ai prrrrrodi Brdisshhh e M-O (che il CULO li abbia in gloria!)
Aggiungo che anche illustri autori cantarono nei loro testi originali le lodi al CULO.
Per fare qualche esempio, Mogol-Battisti:
"Che ne sai tu di un campo di CULO
poesia di un amore per l'ano
la paura di esser preso per CULO che ne sai?"
Pappalardo:
"E lasciami gridare
E lasciami sfogare
Io senza CULO non so stare"
Carmen Consoli:
"Con CULO e felice!"
Bobby Solo:
"Da una lacrima sul CULO
ho capito molte cose"
E ricordatevi che occhio per occhio, CULO per CULO.
bene vedo che ci sono i soliti affezionati..ciao a tutti
Il CULO oltre la siepe
Pesa piu' un CULO di paglia o un CULO di chiodi?
E' azzurro il CULO sopra Berlino (nostalgia mondiale)
Il tenente CULOmbo.
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